Un concetto diventato piuttosto popolare negli ultimi anni è quello delle diecimila ore. Fondamentalmente dice che dobbiamo studiare per almeno 10.000 ore se vogliamo giungere alla padronanza di una qualsiasi disciplina.
E’ stato scoperto che è questo il tipo di investimento che in media musicisti, atleti, scienziati, ingegneri, cuochi, dottori, piloti di aerei – aggiungi tu a piacere – devono portare avanti allo scopo di diventare esperti in quello che fanno.
Nel nostro caso dobbiamo prendere in considerazione molti aspetti, perché siccome parliamo di fare arte è tutto relativo. Se veniamo pagati per suonare siamo dei professionisti e se creiamo musica siamo degli artisti, non importa quante ore di allenamento abbiamo accumulato. Inoltre, che significa essere bravi? Possiamo forse essere tutti d’accordo su questo? E’ una importante discussione, e la porteremo avanti in altri articoli.
Per ora, questa semplice regola è molto utile nel darci un riferimento, un modello, che credo ci insegni molte cose fondamentali.
Ad esempio, che il messaggio distorto che la nostra cultura tende a promuovere, che possiamo tutti diventare incredibili dall’oggi al domani e senza alcuno sforzo (pensiamo a tutta la filosofia dei ‘talent show’) è completamente falsa e ha tremende ripercussioni sul modo in cui molte persone, soprattutto giovani, si rapportano all’imparare e al suonare uno strumento.
Inoltre, il fatto che il talento è sopravvalutato, e non è niente più che un punto di partenza, qualcosa che ci garantisce alcuni vantaggi ma che non è assolutamente il fattore determinante tra il farcela o meno, come lo stereotipo vorrebbe. Il talento è per lo più un mito, e un percorso di studi regolare sul lungo termine ha molto più peso di qualsiasi predisposizione innata i batteristi possono avere quando iniziano.
Ma la lezione principale che questa regola ci insegna è che non sono gli anni da cui suoniamo che fanno la differenza. Sono le ore. Ovviamente poi si tratta anche di qualità e non solo di quantità, alcune persone imparano più in fretta e si concentrano più facilmente (tra l’altro questi sono due elementi del vero talento), alcuni hanno insegnanti migliori, o usano metodi più efficaci, e quindi ci sono sicuramente molte variabili aggiuntive.
Ma il fatto è che questa regola ci permette di tenere a fuoco un concetto estremamente utile: a meno che non buttiamo dentro le ore, giorno dopo giorno, non diventeremo mai grandi batteristi.
Giusto per avere un’idea di quanto è rilevante tutto questo, facciamo un attimo due conti. Quanto tempo ci vuole per raggiungere le diecimila ore? Se studiamo un’ora al giorno… mi dispiace doverti dare questa notizia: ci vogliono 27 anni… eh, lo so :). 3 ore al giorno e ci vogliono ‘solo’ 10 anni. Sono i famosi 10 anni che si dice siano necessari per imparare a suonare uno strumento musicale.
Ora sappiamo che è vero, ma solo se studiamo per 3 ore tutti i giorni! Infine, se ci spariamo 10 ore al giorno possiamo farcela in 3 anni.
C’è stata una tendenza tra alcuni batteristi, alcuni anni fa, quasi a vantarsi riguardo il poco tempo che dedicavano allo studio. Dire cose come ‘Non studio mai’ era un pò come dire ‘ Non ho bisogno di studiare per essere bravo’.
Questo è totalmente fuorviante perché chiunque lo dice ha come minimo trascorso un sacco di tempo su dei palchi o in studio a fare musica con altri. E queste contano assolutamente come ore di pratica.
Non studiare ed essere bravi non esiste nel mondo reale, soprattutto con uno strumento fisicamente esigente come la batteria. La nostra memoria muscolare se ne va piuttosto in fretta se non ci lavoriamo per lunghi periodi di tempo, sviluppandola, rinforzandola e mantenendola regolarmente. Inoltre, a parte tenere in forma la parte tecnica, ci sono tutti gli altri aspetti del suonare, stile, musicalità, concetti, feeling, sperimentazione.
Lasciamelo dire: tutti i grandi musicisti hanno studiato come pazzi, e continuano a farlo. Certamente se hai iniziato a suonare da bambino la tua memoria muscolare è così scolpita che il suo mantenimento richiede meno tempo, ma è comunque necessario farlo, e inoltre chi ha iniziato da molto giovane ha facilmente passato le 10.000 ore con un paio di bacchette in mano addirittura prima dell’età adulta.
Tutti i grandi dello strumento che vediamo in giro hanno accumulato decine di migliaia di ore di studio, e verosimilmente dedicato un periodo della loro vita a non fare altro che suonare.
In definitiva, anche se sembrano tantissime, le 10.000 ore sono in realtà un punto di partenza e non di arrivo. Personalmente ho dedicato circa 20.000 ore nel corso di quasi 3 decenni e non mi sento minimamente vicino a quanto vorrei essere bravo.
Fammi chiarire un punto però: con questo non voglio trasmettere il messaggio che dobbiamo sacrificarci per suonare bene e che studiare è una rottura. Voglio solo far comprendere che, come per qualsiasi altra cosa, a meno che non compiamo delle azioni non può succedere niente, non importa quanto siamo predisposti e quanto ci piace suonare.
Quindi, se sei nei tuoi anni formativi, è essenziale che metti in atto l’abitudine di studiare tutti i giorni, per almeno tre ore, perché in caso contrario non arriverai mai a tali numeri. Prenditi magari un giorno libero a settimana. Solo così ti assicuri di crescere come musicista e di essere pronto quando c’è un’opportunità.
Parlando in generale, questa idea è inoltre collegata al concetto di Mastery, che è una delle chiavi per vivere con pienezza. In pratica, si tratta di scegliere almeno una cosa che ami e impegnarti a raggiungerne la totale padronanza. Non ci sono molti altri modi di ottenere il livello di appagamento che ci regala l’essere bravi a fare qualcosa.
Il segreto per raggiungere qualsiasi risultato è costituito dalla nostra routine quotidiana. E’ ciò che facciamo ogni singolo giorno, per anni. Ma per poterlo fare ogni giorno non possiamo contare solo sulla disciplina, e neanche sulla motivazione.
E’ necessario avere un senso di missione, un importante ‘perché’, un amore profondo per quello che facciamo, in quanto se contiamo solo sulla disciplina e sull’imporci di studiare, questa dinamica non è sostenibile nel lungo termine.
Per avere un forte senso di scopo devi conoscere le tue ragioni, i tuoi valori, cos’è che ti smuove nel profondo. Prova a chiederti: ‘Qual’è la cosa più significativa per me nella vita, e in che modo la batteria ne fa parte?’. Quando potrai rispondere chiaramente a questa domanda allora 10.000 ore sembreranno niente.
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