Qual’è la ragione principale per la quale è così efficace studiare con un insegnante anziché essere autodidatti? Si è tentati di dare la risposta più ovvia: chiaramente è per via del fatto che un insegnante ha conoscenze che non possediamo ancora e ci mostra il modo corretto di fare le cose.
Mentre ciò è senza dubbio parte dell’equazione, si tratta di un modo semplicistico di vedere la situazione. La ragione più profonda e importante viene invece spesso trascurata: è la responsabilità, il dover rendere conto, quello che oggi viene definito ‘accountability’.
Pochi sono in grado di autoregolarsi e fare quello che davvero vogliono fare e sanno di dover fare. Il modello di comportamento generale della maggior parte delle persone è che decidono di fare una certa cosa, la pianificano e iniziano anche a farla, ma poi si distraggono e in qualche modo finiscono per non portarla a compimento.
Eppure, hai mai notato che le persone tendono a essere molto più costanti, perseveranti ed efficaci quando si tratta di completare un compito per qualcun altro, ad esempio un capo, un amico, un collega o il partner? Come mai è così? Il motivo risiede nel modo in cui funziona la nostra psicologia: siccome siamo molto interessati a ciò che gli altri pensano di noi (per ragioni evolutive collegate, come al solito, alla sopravvivenza) ci importa molto di più non deludere gli altri piuttosto che non deludere noi stessi. La maggior parte di noi completa compiti impegnativi solo se sa che deve rendere conto a qualcuno.
Essendoci c’è una relazione diretta tra il dover rendere conto e la propria efficacia, l’accountability oggi è un concetto molto popolare in qualsiasi business e organizzazione, ed è un aspetto cruciale dell’ottenimento di qualsiasi risultato di rilievo.
Per quanto riguarda noi batteristi, abbiamo tutti sentito dire un milione di volte che se vogliamo migliorare è necessario studiare regolarmente (impegno) e usare il nostro tempo in maniera redditizia (messa a fuoco). Bene, a quanto pare avere un insegnante e sapere di aver la responsabilità di dovergli render conto, tutte le settimane, del lavoro e progresso fatto, automaticamente fa funzionare questi due aspetti essenziali, senza altro sforzo da parte nostra se non il sapere che dobbiamo presentarci a lezione.
Ora, con questa premessa in mente, possiamo considerare altri importanti elementi dello studiare con un insegnante.
Sono quattro le cose principali che un grande didatta ci fornisce:
– Competenza: è la parte che normalmente cerchiamo nella figura dell’insegnante, come menzionato all’inizio.
– Feedback: non possiamo cambiare niente di cui non siamo consapevoli. Un riscontro onesto e costruttivo ci dà indicazioni precise su ciò che è necessario fare, facendoci così risparmiare tonnellate di tempo ed energie.
– Un modello: impariamo imitando gli altri, istintivamente. Se il nostro istruttore è egli stesso un grande batterista e una persona incredibile, e ha una carriera appagante, saremo automaticamente ispirati a raggiungere grandi risultati, per il semplice fatto di essere nella stessa stanza con qualcuno che ha già fatto quel percorso. In più, un buon insegnante ci fornisce preziose indicazioni su risorse da cui attingere: dischi capolavoro, batteristi top da studiare e vari contenuti di qualità, che sono potentissimi strumenti di apprendimento.
– Incoraggiamento e ispirazione: qualunque progetto a lungo termine è inevitabilmente pieno di imprevisti, ostacoli da superare e frustrazioni. Mentre vogliamo certamente essere indipendenti e maturi, avere un supporto emozionale esterno può essere di grande beneficio per rimanere concentrati sui nostri obiettivi quando le cose si fanno difficili. Idealmente un insegnante è un mentore, una figura di riferimento e anche un amico su cui sappiamo di poter contare.
Ci sono inoltre tre importanti elementi da tenere in considerazione quando siamo alla ricerca di un insegnante:
– Che tipo di maestro va bene per noi. E’ fondamentale ragionare su cosa vogliamo, qual’è il nostro livello, che tipo di persone siamo, come funzioniamo. Nessun metodo o approccio è universalmente giusto ed efficace. Questo comporta che non esiste un insegnante migliore in assoluto. Dipende tutto da ciò che cerchiamo e a cui diamo importanza, e da chi può aiutarci a sviluppare il nostro potenziale in tali aree.
Potremmo voler perfezionare la tecnica delle spazzole o entrare nel circuito delle session in studio, incrementare le nostre abilità tecniche o investire in un corso completo ed esauriente, e così via.
Questo naturalmente definisce chi potrebbe essere l’insegnante più qualificato per noi. Appena ci è tutto chiaro, possiamo andare alla ricerca di persone che soddisfano le nostre esigenze.
Chi si affiderebbe a un medico sovrappeso per una dieta dimagrante? E’ quindi importante fare una ricerca sulle persone che stiamo prendendo in considerazione come potenziali insegnanti. Visitiamo il loro sito, leggiamo il curriculum, ascoltiamo la loro musica, diamo un’occhiata a qualche video, e poi facciamo una scelta consapevole.
– Una volta entrati in contatto, è essenziale imparare a leggere la persona che abbiamo di fronte. Siamo assolutamente in grado di farlo, intuitivamente. L’istinto ci dice come stanno le cose. Se non ci sentiamo a nostro agio, è probabilmente un segnale che non c’è affinità ed è meglio provare qualcun altro. Ovviamente è saggio trascorrere qualche momento con l’insegnante, prenotare un incontro conoscitivo così che mentre discutiamo i nostri obiettivi abbiamo modo di conoscerlo/a e possiamo trarre le nostre conclusioni. Se non è possibile trovarsi di persona anche una telefonata può andare.
– Infine, vogliamo avere a che fare con una persona che ha un approccio moderno alla didattica. Niente più tecniche di insegnamento vecchio stile, fondate su rigidità e severità, alla Mr. Fletcher. Quelle funzionano in un mondo di persone inconsapevoli che si ribellano ai soprusi. Potremmo anche venir motivati dal fatto che qualcuno ci critica in maniera distruttiva, ma sarebbe motivazione di tipo negativo, che non porta alcun benessere (a meno che non siamo in un film). Per fortuna la maggior parte di noi è al di là di quel livello oggi. Viviamo in un’epoca di reciproco sostentamento e supporto. Le persone funzionano molto meglio se vengono lodate e incoraggiate. Quindi, se notiamo un approccio all’insegnamento dogmatico e inflessibile, si tratta certamente di un campanello d’allarme. Siccome non esistono risposte universalmente giuste, la verità è che dobbiamo trovare le soluzioni che funzionano per noi e possiamo riuscirci più facilmente col sostegno di insegnanti che sono in grado di presentare una varietà di prospettive e di mostrarci approcci diversi, idealmente con anche un talento nel riconoscere quali hanno maggior probabilità di funzionare con ciascuno studente.
Per approfondire ulteriormente quest’ultimo punto vorrei aggiungere che il modo migliore di studiare qualsiasi materia è quello di incrociare diverse fonti, fare buon uso del pensiero critico, testare diverse idee e mischiare tra loro approcci diversi per ottenere qualcosa che funzioni per noi.
Dobbiamo partire dall’imparare le basi e poi padroneggiare ciascuna tecnica in modo che alla fine possiamo trascendere il tutto e venir fuori con la nostra versione di ogni metodo e concetto. Questo è fondamentale ed è il motivo per cui sottolineo l’importanza di trovare un insegnante che abbia un’ampia conoscenza di tutte le tecniche a disposizione e che sia flessibile nel modo in cui le insegna.
Quindi non raccomando di diventare il clone di nessuno, neanche dei migliori batteristi al mondo. Quello che possiamo fare invece è confrontare i diversi metodi e avere una visione d’insieme di ciò che stiamo studiando. Come spiego nella pagina mission, il mio obiettivo è fornire una prospettiva, un punto di vista basato su sistemi e tecniche in cui credo e che so essere molto efficaci, mentre allo stesso tempo mi rendo conto che non dovrebbero essere le uniche, da utilizzare in maniera esclusiva, e quindi suggerisco sempre di imparare da fonti diverse.
A questo punto credo sia piuttosto chiaro come orientarsi. Abbiamo molti elementi che possono aiutarci a fare una buona scelta.
C’è però un ultimo importante elemento da considerare. In definitiva il tuo vero insegnante di batteria sei tu stesso. Passi il 99% del tempo di studio da solo, insegnandoti come fare le cose che ti sono state mostrate e che ora cerchi di interiorizzare.
Come sempre, il più alto livello di crescita e maturità risiede nell’assumersi piena responsabilità dei propri risultati. Al contrario di quanto molti vorrebbero credere, essendo più facile scaricare la responsabilità sugli altri, nessun insegnante può essere responsabile del fatto che miglioriamo oppure no.
Ciò dipende invece da quanto siamo lucidi, quanto siamo in grado di monitorarci, quanto siamo concentrati, quanto siamo motivati. Tornando al discorso dell’accountability fatto in apertura, un insegnante fa certamente la differenza, ma alla fine siamo comunque noi che dobbiamo agire in maniera efficace.
Per concludere, considera l’idea di frequentare una scuola di musica per una dose extra di entusiasmo e motivazione. Una scuola di batteria offre i vantaggi aggiuntivi del confronto con gli altri studenti, la potenza del condividere idee, e la ricchezza di stimoli che solo una comunità può offrire.
Per quelli tra di noi che sono insegnanti: sappiamo quanto è vitale ricordarci della notevole responsabilità che abbiamo. E’ fondamentale mettere lo studente davanti a tutto il resto e lavorare insieme per raggiungere i suoi obiettivi, anziché provare a dimostrare quanto siamo bravi e quanto sono efficaci i nostri metodi. Rimanere umili anche se dirigiamo noi, ed essere aperti a capire i bisogni, desideri e inclinazioni della persona che abbiamo di fronte, sono un buon punto di partenza per essere l’insegnante giusto per quel batterista.
Risorse correlate:
‘Art & Musicianship’ – Altitude Drumming – Volume 10
‘Career & Business’ – Altitude Drumming – Volume 11
Consigli e Ispirazione – Top 10 Drum Pro Insights
Come Creare Una Routine Di Studio Efficace – La Guida Definitiva Allo Studio Della Batteria
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