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   Ogni volta che ci diamo un obiettivo è fondamentale sapere in che direzione è opportuno procedere, e per scoprirlo con precisione non esiste strumento più efficace del porsi le domande giuste.

   In studio di registrazione ogni minuto costa caro, soprattutto in situazioni di alto livello, e di conseguenza il nostro scopo è produrre una performance soddisfacente nel minor numero di take possibile.

   Trovare il modo di ottimizzare ogni momento della session, semplificando, velocizzando e snellendo dove possibile, è parte essenziale della strategia che ci metterà in condizione di suonare al meglio delle nostre capacità e far tutti felici.

   Quando l’esperienza accumulata è tanta, allora diventa naturale mettere a fuoco le componenti cruciali ed essere efficaci spontaneamente, senza pensarci troppo.

   Per chi ha meno esperienza invece è utile avere delle linee guida che indirizzino nella direzione giusta, così da abituarsi a identificare quali sono gli aspetti poco intuitivi ma che non bisogna sottovalutare.

   Non c’è niente di peggio di trovarsi a un minuto dalle registrazioni e accorgersi di avere una lacuna o dubbio su una questione importante che si è trascurata.

   Di seguito troviamo una sintesi degli elementi da chiarire, esaminare o contemplare ogni volta che ci troviamo davanti della musica da registrare.

   Per tutte le risposte possiamo procedere autonomamente dove possibile, oppure riferirci al produttore, all’arrangiatore, all’autore e al fonico.

  • Quali sono il tempo, la velocità, la suddivisione, la cadenza del brano? Ad esempio 6/8 a 140 Bpm, con sedicesimi con cadenza shuffle.
  • Mi è chiara la struttura musicale?
  • Che feeling, umore, portamento ha questo brano? Ad esempio shuffle frizzante uptempo, oppure ballad a sedicesimi struggente.
  • Che suono di Rullante, Tom, Cassa e piatti ci vogliono? Ad esempio misure più grandi e piatti più frizzanti nel Pop, e misure più piccole e piatti più scuri nel Funk.
  • Come va accordata la batteria? Ad esempio toni più bassi in un pezzo Rock e accordatura più alta in un brano Jazz.
  • Come suona la sala di ripresa? Ad esempio se l’acustica è molto ferma potremmo tendere a sentirci più rigidi, ed è importante riconoscerlo a priori.
  • A che volume devo suonare? Dipende sia dal genere, che dal nostro stile, che dalle richieste che ci vengono fatte.
  • Con che battenti devo suonare? Dipende sia dalla dinamica del brano, che dal genere, che dall’arrangiamento.
  • Quanto spazio ha la batteria in questo brano, che ruolo ha, cosa e come devo suonare? Qui dobbiamo consultarci con l’artista soprattutto il produttore.
    Naturalmente il nostro stile gioca un ruolo importante, ma è fondamentale che direzione generale, arrangiamento e creazione della parte scaturiscano dagli input di queste due figure.
  • Cosa vogliono da me l’artista, il produttore, il fonico? Idem come sopra. Per quanto riguarda il fonico è importante stabilire una relazione simbiotica.
    Il nostro suono si manifesta attraverso questa persona. Diamogli retta e comunichiamo, apertamente e sia con rispetto che facendoci valere.
  • Ci sono parti che ho bisogno di provare qualche minuto? E’ un vecchio ma utilissimo trucco. Una volta che abbiamo lo spartito e che definiamo una parte, se c’è un passaggio intricato possiamo approfittare dei tempi morti per studiarlo, anche solo mentalmente o su un pad.
    Se necessario è concesso prendersi una decina di minuti per provare sulla batteria, così da risparmiare poi tempo grazie a take più sicuri e meno numerosi.
  • Che volumi ho in cuffia? Sento bene il click? Cosa rimarrà nel mix definitivo, di quello che ho in cuffia durante le riprese? Approfondiremo nel capitolo sugli ascolti in cuffia.

   Una buona pratica è quella di fermarsi a riflettere su quali questioni per noi potrebbero essere cruciali, e completare questo elenco con domande che sappiamo potrebbero tornarci utili.

   Infine, una ragione aggiuntiva per cui porsi in anticipo tutte le domande rilevanti è quella di contribuire a svuotare la mente in anticipo da questioni che potrebbero sollevarsi nel momento meno opportuno – ovvero durante un take.

   Risorse correlate:
In Session – How To Sound Great On Records
Come Creare il Tuo Home Studio – SetUp Minimale ed Efficace
Preoccupati Più Dell’Autenticità Che Della Perfezione – Perché Non Edito Mai Le Mie Tracce Di Batteria


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