Le note fantasma sono uno degli abbellimenti più efficaci per rendere interessante un groove, per aumentarne il feeling e per personalizzarlo.
Ho messo insieme una guida condensata per facilitare lo sviluppo dei movimenti delle mani e della coordinazione tra i 4 arti necessari a gestire le combinazioni anche più impegnative.
Infatti, l’aggiunta delle ghost notes richiede un alto livello di controllo e indipendenza a causa degli incastri complessi che si vengono a creare con le altre parti.
E’ importante quindi studiare le pagine che seguono con grande attenzione, e con una particolare messa a fuoco sulle differenze dinamiche tra note regolari e ghost.
Un buon metodo può essere quello di suonare ogni esercizio prima a una dinamica standard, con tutte le note allo stesso volume, per familiarizzare con i movimenti richiesti.
Successivamente si può sperimentare con l’assegnazione di diversi livelli dinamici alle ghost: almeno due, in modo da avere a disposizione un paio di sfumature.
Idealmente, se riusciamo ad approfondire, puntiamo a separare le note fantasma dal Back Beat suonando quest’ultimo con il Rim Shot ed eseguendo le ghost a tre volumi:
– ppp (più piano possibile).
– pp (pianissimo).
– p (piano).
Infine proviamo a suonare tutte le ghost anche con il Cross Stick.
Ecco il PDF con le trascrizioni:
Studieremo 27 esercizi potenzianti organizzati in quattro categorie, che comprendono esempi sia dritti che interpretati con shuffle feel:
– Studi basati sugli ottavi.
– Studi basati sulle terzine.
– Studi in cui appaiono ghost notes raddoppiate.
– Grooves basati sulle note fantasma.
QUI puoi guardare il video dimostrativo su YouTube.
Si tratta fondamentalmente di studi tecnici, pensati per sviluppare controllo, precisione, coordinazione e velocità. Dedicagli qualche settimana e noterai quanto facilmente riuscirai a suonare, e creare, ritmiche che usano le ghost.
Risorse correlate:
‘Groove Workout & Tools’ – Altitude Drumming – Volume 7
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